
Tè delle Cascate degli Innamorati

Dong Ding oolong
Tè affumicato Lapsang Souchong
Finalmente un tè dedicato a questo tè affumicato Lapsang Souchong, un tè nero così famoso in tutto il mondo ma che per alcuni è oggetto a confusione.
Sento dire che questo tè affumicato è utile solo per cucinare, altri ne odiano l’odore già in lontananza; ma scopriamo perchè.
PREMESSA
Innanzitutto il Lapsang Souchong è un tè nero che proviene dalla Cina, nel Fujian. Questa zona è molto famosa per la produzione di tè, ma per essere precisi, il villaggio di Tongmu, a circa 1100mt sui monti Wuyi, è il luogo dove ha avuto origine questo tè.
Questo tè, è conosciuto come il primo tè nero prodotto nella storia.
Proprio per questo esistono diverse spiegazioni dell’etimologia del nome.
In totale sono tre, ma ci accorgiamo che un particolare rimane invariato: “Xiao Zhong“, che significa “varietà della piccole foglie.”
Si riferisce infatti alla pianta locale con cui si produce il tè: la Camellia Sinensis Sinensis.
LAVORAZIONE
Alla lavorazione ortodossa, viene aggiunta una particolarità che definisce il tè Lapsang Souchong. Come avete già capito, durante la lavorazione viene affumicato in ceste o gratelle, sopra braci di conifere; grazie alle resine, il sapore del tè diviene più ricco.

STORIA
Esistono due storie sull’origine di questo tè.
–La prima, narra che durante la dinastia Ming venne vietato di comprimere il tè (come succedeva in passato) ma di produrre solo tè in foglia. Successe che, dopo 150 anni circa che non producevano tè, fecero degli errori durante la lavorazione e al posto del tè verde, ossidarono totalmente le foglie. Decisero così di essiccarlo usando legno di pino locale, e da qui nacque il tè affumicato Lapsang Souchong.
–La seconda racconta che l’esercito cinese, in una notte, prese la fattoria di tè e dormì sopra le giovani foglie.
Quando i soldati se ne andarono, i contadini trovarono tutte le foglie di tè maleodoranti e ossidate.
Un abitante del villaggio, accorso in loro aiuto, propose di tostare il tè sopra a legno di pino, così da coprire l’odore e sanare il tè danneggiato.
*Un tempo veniva trasportato dalle carovane cinesi verso la Russia, che lo adoravano.
*In Cina invece potevano berlo solo gli uomini.
TIPOLOGIE
Nell’introduzione vi ho anticipato di non farvi ingannare, perchè Lapsang Souchong non significa necessariamente tè affumicato.
Al contrario, negli ultimi anni sta perdendo questa caratteristica, e in commercio se ne trova di meno o addirittura non affumicato.
Andiamo per ordine.
– Nel commercio potete trovare dei Lapsang molto forti, difficili da bere per l’importante nota affumicata delle foglie.
Quello potete utilizzarlo per cucinare i vostri piatti.
– Trovate poi dei favolosi Lapsang Souchong affumicati ottimi da bere, grazie alla lavorazione più accurata e qualitativa.
– Anche i Bohea Lapsang vogliono replicare l’affumicatura delicata. Dovete sapere, che tra il XVII e il XVIII secolo, il nome “Bohea” per l’Inghilterra e l’America, stava a significare tè nero.
– Ed infine, troviamo dei tè Lapsang non affumicati. Si trovano sempre di alta qualità, ma perdono un po’ il gusto caratteristico, lasciando spazio a note di cioccolato, cacao, frutta secca e whisky.
DEGUSTAZIONE
Le foglie di un buon Lapsang Souchong sono lavorate con metodo ortodosso, risultando grossolane e di colore marrone scuro – nero.
Infuse nel metodo occidentale con 2,5 gr di foglie in 200ml di acqua a 95-98°C per 2-3 minuti circa, troviamo un liquore di colore rosso-arancio che emana una nota delicata di affumicatura.
I sapori che troviamo, oltre alla nota affumicata di pino importante, sono quello di tabacco, cuoio e malto.
Sopraggiunge anche una dolcezza di miele e fiori gialli di campo, ed infine anche dei cereali e una nota di freschezza di sottobosco.
Chi ha assaggiato un buon tè Lapsang Souchong può ammettere che non è un tè banale come sembra, ma un modo per godersi un fine pasto o una serata in compagnia tra amici.
Buon tè!!